venerdì 19 ottobre 2012

Nuovi traguardi

Nel corso degli anni ho maturato questo pensiero: se una persona commette atti imprudenti, che sono potenzialmente pericolosi e che magari sono anche stati vietati in modo chiaro, non dobbiamo stupirci se ci sono feriti o peggio. Penso per esempio ai vari gruppi di sciatori che decidono di scendere piste dichiarate inaccessibili e che quasi sempre vengono dichiarati dispersi, con conseguente impiego di tempo e risorse per ritrovarli. O ancora tutti coloro che fanno gare clandestine in macchina e si schiantano contro un muro o un palo della luce. In questi casi mi chiedo perchè la gente fa certe cose. L'unica risposta che trovo è: mettersi alla prova, superare il proprio limite. Forse è la stessa cosa che ha pensato Felix Baumgartner, quando ha deciso di lanciarsi da un'altezza di 39 km. Il paracadutista e base jumper austriaco ha battuto in un colpo solo tre record:  
  • altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio; 
  • altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico; 
  • velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera.
Non è stata una decisione presa dal nulla. Felix ha dichiarato che si è preparato sette anni prima di tentare un'impresa del genere. Quindi allenamento, dedizione e un team di scienziati. Ho sperato davvero che riuscisse a farcela, perchè mi elettrizza sapere che un record difficile da superare è stato battuto. Soprattutto quando riguarda capacità impensabili per l'uomo, come superare la velocità del suono (anche se in caduta libera). Anche Felix poteva restare gravemente ferito, perchè ha fatto qualcosa di altamente pericoloso. Ma è diverso. Il contesto, la motivazione, il traguardo che si vuole raggiungere. Quando si tenta qualcosa di mai provato prima c'è sempre un rischio elevato, perchè le incognite sono tantissime. Ma in questo caso ne vale la pena.


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