domenica 30 settembre 2012

È ancora lunga

Ieri sera sono andato a mangiare la pizza a casa di un mio amico. Il programma era cena più big match Juventus-Roma. Quando abbiamo acceso la tv siamo rimasti senza parole. Soprattutto il mio amico (bianconero) che se la rideva pensando a Zeman. La Juventus aveva già segnato due gol! Nel secondo tempo la Roma ha reagito (poco), merito soprattutto del giovane Florenzi che ha stupito con alcune giocate. Ma è servito a poco. La Juventus ha vinto 4-1 e il bilancio finale avrebbe potuto essere molto più severo. Mi sembra di sentire i giornalisti mentre dicono che il campionato è già scritto... Ma non è assolutamente così. Siamo appena all'inizio. Ci sono altre pretendenti allo scudetto e alcune di loro sono decisamente indiavolate...

sabato 29 settembre 2012

Jazz: Bebop (1940 - 1950)

Dopo la Swing era, il jazz si trasformò nuovamente. Durante la seconda guerra mondiale si affermò il Bebop. Questo genere era una sorta di risposta allo swing, che aveva raggiunto l'apice con le big band e i musicisti bianchi. Forte delle proprie origini blues, la compagine musicale nera riuscì a creare un modo di fare jazz in cui l'improvvisazione era ancora una volta l'elemento centrale di ogni performance, ma portata a livelli estremi. Altissima velocità di esecuzione e ritmo spezzettato. Il padre fondatore del Bebop è il sassofonista Charlie "The Bird" Parker, anche se gran parte del merito va riconosciuto a John Birks "Dizzy" Gillespie (trombettista). Grazie a loro e a pochi altri sono state gettate le basi del jazz moderno. Ecco allora il brano che ha lanciato il Bebop!

venerdì 28 settembre 2012

Follia collettiva

Incredibile! Finalmente è uscito il nuovo iPhone 5! In realtà, la cosa mi lascia abbastanza indifferente... Però ogni volta che esce l'ultimo modello sembra che sia appena stato messo in vendita l'elisir dell'eterna giovinezza. Migliaia di persone si appostano, a orari da turno notturno in fabbrica, davanti agli Apple store per essere sicuri di comprare l'agognato telefono. Quando guardo le immagini al tg rimango impressionato. Posso capire che l'iPhone 5 sia talmente potente da assomigliare a una navetta spaziale e forse un giorno comprerò il modello che sarà disponibile in quel momento, non lo so. Però non capisco la necessità di mettersi in fila, di notte, per essere i primi a comprarlo... La maggior parte è composta da persone che hanno già il modello precedente, ma devono assolutamente avere anche questo, perchè "ne vale la pena"... Troppo forte il momento dell'ingresso nel negozio, con i vari addetti alle vendite che danno il cinque ai futuri possessori del melafonino. E poi adesso non c'è la crisi? Ovviamente, avere un iPhone è un segno distintivo, tutti i VIP ne hanno almeno uno. Chissà se rimarrà un cellulare qualsiasi anche per me, quando il mio povero Nokia (che ha cinque anni) mi abbandonerà...

giovedì 27 settembre 2012

Chi ha parlato?!

I primi minuti di un film sono fondamentali per convincere uno spettatore a guardare il resto. Al cinema questo ragionamento è più complicato, perchè quando sei in sala e hai già pagato il biglietto non puoi fare altro che sperare di vedere qualcosa di bello. Al primo posto della mia personale classifica delle pellicole con il miglior inizio c'è senza dubbio Il Padrino, di cui ho già parlato in un altro post. Subito dietro c'è un film che mi ha fatto conoscere un mio amico: Full Metal Jacket. Il film, diretto da Stanley Kubrick, è incentrato sulla guerra in Vietnam e si può dividere in due parti: la fase di addestramento e quella sul campo di battaglia. La prima parte è resa celebre dal Sergente Hartman, il capo istruttore. I suoi discorsi e i suoi metodi di addestramento sono impressionanti. Da un certo punto di vista fanno morire dal ridere, se dimentichiamo che tutto si basa sul disprezzo nei confronti delle giovani reclute. La seconda parte è molto più cruda. I soldati, diventati ormai Marines, devono combattere una guerra che causerà milioni di morti (compresi alcuni di loro) e si rendono conto che non si è mai veramente pronti per momenti del genere. E che uccidere un'altra persona ti cambia per sempre. 
Detto questo, cerchiamo di prendere il meglio da questo film. Posto due video in cui il Sergente Hartman, interpretato da Ronald Lee Ermey (che è stato veramente un Marine), è inarrestabile. I primi sei minuti sono epici. Un altro film dello stesso genere, per quanto riguarda la figura del "Sergente Istruttore", è Gunny. Su youtube c'è tutto.



mercoledì 26 settembre 2012

Sei già morto!

Quando mi piace un film o una serie televisiva, sono capace di guardarla e riguardarla senza mai stancarmi. Continuo a guardare i Robinson su K2, le puntate dei Simpson e i film di Eddy Murphy. Quando ero piccolo non mi sono perso neanche una puntata dell'immortale Ken il guerriero, l'uomo con le sette stelle sul petto! Pensate alla mia gioia quando ho scoperto l'esistenza del manga, che rivelava altri dettagli rispetto al cartone animato.
I più giovani non sapranno chi è, ma Kenshiro è il legittimo successore della Divina Scuola di Hokuto, un'arte marziale assassina tramandata da maestro ad allievo per oltre 2000 anni. La storia ci mostra un pianeta terra devastato dalla guerra nucleare, dove vige la legge del più forte. Ken deve ritrovare la sua amata Julia, rapita da Shin, esponente di una delle sei scuole di Nanto. Sul suo cammino incontrerà molto nemici e pochi amici, dovrà affrontare i suoi fratelli di Hokuto e anche alcuni maestri di Nanto. Lo accompagnano Bart e Lynn, due bambini rinchiusi con lui in una prigione all'inizio della storia. La prima serie si conclude con il ritrovamento di Julia e la sconfitta di Raoul, fratello maggiore di Ken. Fra la prima e la seconda serie trascorrono diversi anni. Al ritorno di Ken, Lynn viene rapita e portata sull'Isola dei Demoni, dove Ken viene a conoscenza di un passato dimenticato e ci vengono mostrate la Scuola Imperiale di Cento e l'Arcana Arte di Hokuto. Il cartone si ferma qui, mentre il manga prosegue e ci racconta altri grandi combattimenti, vengono rivelati nuovi personaggi (come il figlio segreto di Raoul) e si scopre il futuro di Kenshiro.
Quello che colpiva di più erano le mosse spettacolari di Ken: Sacro colpo dei 100 pugni devastanti di Hokuto, Onda dei Dragoni Gemelli di Hokuto, Esplosione Turbinante di Hokuto e tantissimi altri. Ovviamente le tecniche di tutti gli altri personaggi erano altrettanto spettacolari. Non posso scrivere altro perchè ci vorrebbero almeno cento post per rendere l'idea della grandezza di Kenshiro. Un'intera generazione è cresciuta con lui. Il più grande di sempre. Io ero (e sono) così fanatico che avevo anche il portachiavi. Adesso l'ho sostituito con quello della testa di Jeeg...

Le tecniche di Kenshiro


martedì 25 settembre 2012

Una delle più belle

A volte ripenso a quando frequentavo le superiori e a quello che (non) studiavo. Tra le cose che mi sono rimaste più impresse c'è questa poesia di Eugenio Montale (premio Nobel per la letteratura nel 1975). Il poeta ha scritto questo componimento in memoria della moglie. Nel testo Montale ricorda il tempo passato insieme e quello attuale senza di lei. La cosa che colpisce di più è la consapevolezza della grande sensibilità che lei aveva e di come riusciva a vedere la realtà per quella che è. Senza illusioni o apparenze. 
Non sono un grande esperto di poesie, però ne esistono alcune che meritano senza dubbio di essere conosciute e questa è una di quelle.
Dopo il testo ho inserito un video in cui questa poesia viene recitata.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. 

lunedì 24 settembre 2012

Soggetto ignoto

Un team di specialisti del comportamento umano applicato agli omicidi e ai rapimenti. Esperti nel ricostruire la psiche di assassini della peggior specie. Criminal Minds è un appuntamento classico sulla Rai da diversi anni, ormai sono sette stagioni. Dall'11 settembre ogni martedì su Rai 2. Questa serie mi piace molto perchè i membri della squadra riescono a stilare sempre il profilo del criminale con cui si devono confrontare. Ognuno di loro è il migliore nel proprio campo: Morgan si immedesima nell'assassino, Reid riesce a vedere particolari trascurati da altri grazie alla sua mente geniale, Garcia è una sorta di hacker in grado di trovare qualsiasi tipo di informazione necessaria per risolvere il caso. Poi ci sono Hotch, JJ, Rossi e Prentiss (e altri che hanno abbandonato il team). La collaborazione di tutti permette di dare un volto al Soggetto Ignoto (S.I.) e di catturarlo, prima che colpisca ancora. In ogni episodio, la squadra si sposta da una parte all'altra degli USA con il jet privato che ha in dotazione e a rotazione viene pronunciato un aforisma in linea con quanto si è appena visto. La sesta stagione è stata piena di colpi di scena, in particolare le rivelazioni sul passato di Prentiss... Tornata poi all'inizio della settima. 

domenica 23 settembre 2012

Tensione in via Turati

All'interno di una grande famiglia capita di litigare. A chi non è mai successo? Negli ultimi giorni, in casa Milan le cose non vanno benissimo: Allegri e Inzaghi hanno discusso in modo acceso, sono volati insulti e forse qualche spintone. Poi hanno fatto pace, da buoni fratelli d'armi. Nel frattempo il presidente della squadra parla di cessione immediata, nel caso qualche interessato si facesse avanti. Ieri sera mentre cenavo in pizzeria con alcuni amici, buttavo l'occhio alla partita e alla classifica della serie A. Il Milan è nella parte destra con tre punti. Che amarezza...
Fermi tutti, ho capito! In realtà si tratta di una strategia sottile. Meglio mantenere un basso profilo e non scoprire subito le proprie carte. Speriamo solo di non dover aspettare troppo...

sabato 22 settembre 2012

Jazz: Swing (1920 - 1940)

Il miglior periodo di tutta la storia del jazz. Lo swing nasce in risposta al periodo di difficoltà economica che gli Stati Uniti stavano affrontando alla fine degli anni '20. Una musica dal ritmo dondolante, caratterizzata da ritardi, anticipazioni, esitazioni e ovviamente incredibili improvvisazioni. In quel periodo nascono anche le prime Big Band, che spesso si basavano su solisti in grado di esaltare le proprietà musicali dello swing. Anche in questo caso i musicisti neri hanno fatto da apripista. Penso a Count Basie, Duke Ellington e il solito Louis Armstrong. Ma poi grandi interpreti bianchi riuscirono ad affermarsi e a lasciare una traccia visibile nell'era dello swing: Benny Goodman (clarinettista), soprannominato il Re e primo in assoluto a formare una Big Band composta da musicisti neri e bianchi, Artie Shaw (clarinettista e sassofonista), Glenn Miller (trombonista e direttore d'orchestra) e così via. Il bello dello swing è che si adattava ad essere suonato sia dalle Big Band, sia da formazioni meno numerose, come i trio, i quartetti o i quintetti. L'era dello swing rimane, a mio parere, il periodo jazz più divertente e scatenato, durante il quale si sono espressi i massimi interpreti del clarinetto, del pianoforte, della batteria e del contrabbasso. Un assaggio qui sotto.






venerdì 21 settembre 2012

Giro gratis al Pronto Soccorso

Il martedì, il giovedì e il sabato sono dedicati al basket. Mi piace divertirmi con i miei amici, soprattutto perchè siamo un bel gruppo. Così, tra un canestro, qualche tiro vietato da ogni manuale di basket e molte cavolate, ce la spassiamo sempre. Unico imprevisto: gli infortuni. Ieri sera mentre mi esibivo in una delle mie schiacciate, in rovesciata, partendo da dietro la linea del tiro libero (in realtà correvo/arrancavo verso la palla), mi sono insaccato il pollice sinistro. Niente di strano, se non fosse che questo dito era uno degli ultimi rimasti sani. Quindi un dolore allucinante. Ovviamente ho continuato a giocare. Tornato a casa, ho notato un leggerissimo gonfiore e un colore tra il viola e il nero... Nessun problema: ghiaccio e cerotto antinfiammatorio e si riparte. Esco. Verso mezzanotte, dato che il dolore non diminuiva, mi è venuto in mente quando due anni fa mi sono rotto due dita, sempre giocando a basket, che in apparenza erano a posto. Con la minaccia dell'ortopedico che un dito rotto non curato si calcifica da solo in modo sbagliato e a volte è necessario romperlo di nuovo (conosco persone a cui è successo), per sistemarlo correttamente. Per togliermi ogni dubbio ho fatto un salto al Pronto Soccorso. Fortunatamente era deserto, a parte gli operatori in servizio. Ho fatto un paio di lastre, convinto di avere il dito pronto per l'amputazione e invece niente. Tutto a posto! Quindi domani ancora e sempre basket! Per sicurezza meglio fare ancora qualche impacco di ghiaccio e spalmare qualche chilo (uso molte iperboli, lo ammetto) di pomata contro il gonfiore... Solo per precauzione, eh!

giovedì 20 settembre 2012

Ma non dovevamo vederci più?

In questi giorni è uscito in DVD e Blu-Ray il film Titanic. Si tratta di un'edizione extralusso con scene tagliate, filmati dietro le quinte, interi album di foto, curiosità e soprattutto con un finale alternativo. Quando è uscito al cinema avevo tredici anni e dato che il destino del mondo sembrava dipendere dalla visione collettiva del film, sono andato con amici e amiche a vederlo. Le cose che ricordo sono due. Primo, ho dovuto guardare il film in piedi (insieme ad altri gioiosi amici) in fondo alla sala, perché circa il 98% degli adolescenti si era riunito nel medesimo posto alla medesima ora. Secondo, le grida miste a sospiri delle ragazze ogni volta che si vedeva Leonardo DiCaprio. Immaginate duemila ragazze che emettono aria contemporaneamente: era come stare nel tunnel del vento o nell'occhio di un ciclone. DiCaprio non mi ha colpito, anzi, avevo scommesso il mio solito euro virtuale che non avrebbe concluso niente. Invece devo ammettere che ha partecipato a diversi film che ho trovato buoni, come La maschera di ferro, Gangs of New York, Shutter Island e Inception. Mi ricordo anche di una ragazza apparsa in un servizio giornalistico (inserita forse nel guinness dei primati) per aver visto il film oltre 70 volte. Il suo lettore DVD sta per fare una bruttissima fine...

mercoledì 19 settembre 2012

Cyborg 009

Quando ero piccolo guardavo i cartoni animati di Jeeg, Mazinga Z, Ufo Robot e altri personaggi robotizzati. Compresi i cyborg 009. Ho scoperto un paio di anni fa che una casa editrice italiana stava ristampando il manga in un formato da collezione. Dopo un'attenta valutazione, durata circa 40-50 secondi, ho deciso di comprare tutti i ventisette volumetti. Il bello di questa edizione è che sono state create nove miniconfezioni ognuna delle quali contiene tre fumetti e ha raffigurato sopra uno dei nove cyborg.
Questo manga ha il pregio di trattare in quasi tutte le storie il tema del diverso, della guerra e della pace e dell'incontro con altre civiltà. Tutti questi aspetti lo rendono più adatto ad un pubblico adulto, anche se le riflessioni che vengono proposte sono utili a ogni persona in grado di comprenderle. 
La storia ha come protagonisti nove ragazzi rapiti da un'organizzazione criminale chiamata Black Ghost e trasformati in cyborg sofisticati, ciascuno con particolari super poteri. Dopo essere riusciti a fuggire, grazie all'aiuto del professor Gilmore (uno degli scienziati che li aveva potenziati) i nove cyborg decidono di fermare ad ogni costo Black Ghost, il cui unico scopo è provocare guerre in tutto il mondo e fornire armi di distruzione di massa alle nazione coinvolte nei conflitti. I cyborg affrontano anche nemici in storie autoconclusive che non hanno legami con Black Ghost, ma che mirano comunque alla sottomissione della razza umana. Ecco i nove protagonisti: 

001 - Ivan Whisky è un neonato originario della Russia, dotato di diversi poteri psichici, come la telepatia e la telecinesi, risultato di una serie di esperimenti a cui fu sottoposto dal padre.
002 - Jet Link ha dei propulsori installati nei piedi, che gli permettono di volare a velocità elevate.
003 - Françoise Arnoul è una ballerina francese a cui sono stati potenziati la vista e l'udito.
004 - Albert Heinrich è un'arma umana. All'interno del suo corpo nasconde diverse armi: spara proiettili dalla mano sinistra, entrambe le mani sono dotate di una lama e può sparare razzi dalle ginocchia. Come arma finale ha anche un reattore nucleare in miniatura al posto del cuore.
005 - Geronimo è dotato di superforza.
006 - Chang Chang Ku è in grado di sputare fuoco.
007 - Bretagna può modificare il suo aspetto come preferisce, trasformandosi in quello che vuole (oggetto, creatura o persona).
008 - Pyunma è africano e può restare in acqua per ore senza bisogno d'aria.
009 - Joe Shimamura è il più completo dei nove. Ha la pelle antiproiettile ed è iperveloce.


martedì 18 settembre 2012

Metà buona e metà cattiva

Forse leggendo il titolo avrete pensato a Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, famoso libro di Robert Louis Stevenson  in cui l'autore tratta proprio il tema della doppia personalità. Ma non è quello che ho in mente. Il romanzo di cui vi parlo oggi è Il visconte dimezzato di Italo Calvino. Se è vero che ognuno di noi ha dentro di sè una parte buona e una oscura, è possibile separare questi due lati dando vita a due individui distinti? Nel libro di Calvino succede proprio questo.
Il protagonista è il visconte Medardo di Terralba, signore amato e rispettato dal suo popolo, che rimane vittima di uno strano fenomeno. Durante una guerra, il visconte viene diviso a metà da una palla di cannone. Tornato a palazzo, il visconte comincia a comportarsi in modo spietato: uccide chiunque gli si oppone e commette ogni sorta di atrocità, privo di qualsiasi morale. Per questo motivo viene soprannominato il Gramo. Continuando la lettura si scopre che esistono due visconti: uno cattivo e uno buono, che compare solo verso la metà del libro. La sola cosa che hanno in comune è l'amore verso Pamela, furba contadina che accetta la proposta di matrimonio di ciascuna metà del visconte. Il giorno della cerimonia i due visconti si incontrano e iniziano a duellare per conquistare la mano di Pamela. Dopo aver sferrato diversi colpi, entrambi feriscono l'avversario ad un fianco. Sfruttando quel momento il dottor Trelawney riesce a bendare assieme le due metà e a riformare il visconte Medardo, pronto, dopo alcuni giorni di riposo, a sposare Pamela. 
Il modo di scrivere di Calvino è coinvolgente e avvolgente. Da un lato la storia è divertente, ma dall'altro, nelle ultime pagine del libro, emerge un senso di malinconia. Questa sensazione viene trasmessa dal narratore della storia, un nipote del visconte che rimane solo dopo aver perso i genitori e il suo migliore (e unico) amico.

lunedì 17 settembre 2012

La vendetta sopra ogni cosa

La tua vita è perfetta. Hai bell'aspetto, un lavoro redditizio che ami fare e che ti ha reso famoso, una moglie e una figlia che adori. In un attimo svanisce tutto. Un killer folle, esaltato, ma al tempo stesso estremamente intelligente, le uccide e lascia sul muro il suo biglietto da visita, per farti capire appena apri la porta dove si è consumato l'omicidio che lui è stato lì. La tua unica ragione di vita diventa la vendetta pura e semplice, un pensiero che non ti abbandona mai, nitido nella tua mente. 
Questo è quello che è successo a Patrick Jane, protagonista di The Mentalist. Patrick è un mentalista, ovvero dotato di straordinarie capacità di osservazione, intuito, ragionamento, persuasione e ipnosi. Sfruttando questo talento, Patrick lavorava come finto sensitivo. Tuttavia, mentre partecipava ad un programma televisivo, dichiarò di essere in grado di catturare anche John il Rosso, assassino seriale. Non aveva previsto che John avrebbe considerato tale affermazione un gesto di sfida, uccidendo sua moglie e sua figlia. Da quel giorno, Patrick ha smesso di fingere di possedere facoltà soprannaturali ed è riuscito a farsi assumere come consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata da Teresa Lisbon e composta da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt a risolvere i casi più complicati, usando il suo particolare talento (rimanendo in questo modo sempre aggiornato su eventuali azioni di John). Apparentemente, Patrick è una persona solare, serena e sempre sorridente, ma dentro di sè nasconde un lato oscuro che emerge quando si parla di John il Rosso, o vengono trovati piccoli indizi che lo riguardano. Fin dalla prima stagione, Patrick ha espresso a Teresa il suo desiderio di vendetta: se dovesse trovare John prima del CBI, lo ucciderà senza pietà. 
Probabilmente, Patrick si sente in parte colpevole di quanto è successo alla sua famiglia, perchè sa che sono state le sue dichiarazioni a far agire John. Inoltre, afferma sempre di essere ancora sposato.
Questa serie è già arrivata alla quarta stagione, cominciata giovedì scorso. Patrick, interpretato da Simon Baker (The Guardian e Il diavolo veste Prada), è un personaggio divertente e manipolatore, grazie alle sue battute e ai problemi che causa a Teresa. Ogni episodio contiene la parola "rosso" nel titolo, per ovvi motivi. Come accade in altre serie, all'inizio di ogni stagione viene proposto un tema principale che verrà ripreso durante i vari episodi, lasciando spazio anche a storie autoconclusive. Ci sono stati molti colpi di scena e la conclusione sembra essere lontana, per fortuna. The Mentalist è un incrocio tra Dott. House e CSI Miami, meglio di così...

domenica 16 settembre 2012

Seconda giovinezza

Oggi Alessandro Del Piero è sbarcato a Sydney. Dopo aver giocato per diciassette anni nella Juventus, questo fuoriclasse ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura, con l'entusiasmo di un ragazzino. Come si può descrivere un calciatore che ha vinto tutto, spesso con giocate che hanno risolto molte partite? Diamo un'occhiata ad alcune statistiche: sei scudetti, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, un Mondiale, una Coppa Italia e tanti altri titoli... Quando Del Piero è arrivato all'aeroporto è stato accolto da una folla impressionante, radunatasi per omaggiarlo e pronta a vederlo giocare dal 6 ottobre con la maglia del Sydney FC. Nel corso degli anni, Del Piero è stato rispettato sia come giocatrore sia come persona fuori dal campo. Un professionista serio e capace di tenere la sua vita privata lontana dalle telecamere, cosa piuttosto difficile in un mondo del calcio dove tutti sono considerati VIP da rotocalco. Un altro esempio di umiltà e carisma di questo tipo è Paolo Maldini, giocatore storico del Milan, che ha vinto praticamente tutto tranne un Mondiale che sarebbe stato il coronamento di una carriera incredibile. Sono sicuro che Del Piero riuscirà a sbalordire con le sue giocate anche il popolo australiano. Non per niente è riuscito a farsi apprezzare, quando giocava in Italia, anche da chi non tifa Juve. Come il sottoscritto.

sabato 15 settembre 2012

Lady Day (1915 - 1959)

Non esiste una cantante più intensa e commovente di Billie Holiday. Le sue straordinarie doti interpretative nascono, probabilmente, da un'infanzia molto difficile e dolorosa. Costretta a prostituirsi fin da bambina, Billie viene arrestata all'età di quindici anni mentre lavora in un bordello. Scontata la pena, Lady Day decide di dedicarsi al canto, avendo sempre ascoltato e amato i dischi di Louis Armstrong e Bessie Smith.  Mentre si esibisce in un locale di Harlem, agli inizi degli anni trenta, viene notata dal produttore discografico John Hammond che le organizza alcune registrazioni con Benny Goodman. È l'inizio della sua ascesa. In pochi anni la sua fama cresce, grazie anche alle collaborazioni con musicisti straordinari come Teddy Wilson, Count Basie, Artie Shaw e Lester Young. Purtroppo, come è successo a molti jazzisti, diventa dipendente da alcool e droga. Il suo declino fisico è inesorabile, fino alla morte avvenuta a soli 44 anni. Lady Day è stata un'immensa cantante blues e jazz. Una delle sue più grandi canzoni è Strange Fruit, una sorta di inno straziante contro il razzismo, infatti lo strano frutto di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero ucciso dai bianchi e lasciato penzolare attaccato a un albero. Lady Day cantò questo brano per la prima volta nel 1939, sfidando apertamente i comportamenti discriminatori dell'epoca e le sue possibili conseguenze.

Strange Fruit - Billie Holiday

venerdì 14 settembre 2012

Legame indissolubile

Mentre pranzavo, ascoltavo il telegiornale e sono rimasto colpito da una notizia. In Argentina, nel 2005 un uomo ha regalato un cane meticcio, di nome Capitano, a suo figlio. Purtroppo, un anno dopo questo signore è morto e Capitano, perdendo probabilmente il suo maggior riferimento, ha cominciato a isolarsi sempre di più dalla sua famiglia, fino a scomparire nel nulla. Un giorno, mentre si trovava al cimitero presso la tomba del marito, la vedova ha ritrovato Capitano. Il custode ha spiegato alla donna incredula che dal 2007 Capitano viveva nel cimitero e che ogni giorno alle sei si recava davanti alla tomba del suo vecchio amico. Il fatto strano è che Capitano non conosceva il luogo in cui si trovava l'uomo, quindi era riuscito a trovarlo senza l'aiuto di nessuno. Dopo questo incontro totalmente inaspettato la moglie e il figlio sono riusciti a riportare a casa Capitano, ma solo per un breve periodo. Incapace di stare lontano dal suo vecchio padrone, Capitano è tornato al cimitero e ora vive lì, vicino al suo più grande amico.
Non è la prima volta che sento storie del genere: cani che rimangono fedeli per sempre ai loro amici umani  o che si sacrificano per loro. Qualche anno fa hanno girato anche un film (che non ho ancora visto, ma rimedierò presto e ne parlerò in un post futuro) sulla storia di Hachikō, un cane giapponese che è diventato un mito e a cui hanno dedicato una statua in memoria della sua straordinaria fedeltà nei confronti del padrone, Hidesaburō Ueno. 




giovedì 13 settembre 2012

Trilogia conclusa

Negli ultimi dieci giorni sono riuscito a recuperare,  in qualche modo, Batman Begins e Il cavaliere oscuro (primo e secondo film della trilogia), per preparami al meglio alla visione dell'ultimo capitolo e finalmente ieri sera ho visto Il cavaliere oscuro - Il ritorno (The Dark Knight Rises). Grandissimo film! Mentre nel primo capitolo vengono rivelate le origini di Batman e si assiste al confronto con lo Spaventapasseri, ma soprattutto con Ra's al Ghul, nel secondo Batman affronta la sua nemesi per eccellenza, ovvero il Joker, con la partecipazione straordinaria di Harvey "Due facce" Dent. Il cavaliere oscuro viene considerato da molti un capolavoro, vincitore anche di due Oscar, di cui uno assegnato postumo a Heath Ledger (che interpretava il Joker), morto prematuramente all'età di 28 anni.
In questo terzo capitolo assistiamo al ritorno di Batman e alla sua battaglia contro Bane, mentre lo spirito di  Ra's al Ghul aleggia intorno a loro... Bruce Wayne è costretto ad affrontare più dolore di quanto non abbia mai provato, superando i suoi limiti fisici e mentali. Ridotto in fin di vita da Bane, che si diverte a mettere a ferro e fuoco Gotham City e a minacciarla con una bomba atomica, Bruce deve trovare dentro di sè la forza per uscire dall'inferno in cui è finito, per salvare milioni di persone prima che sia troppo tardi... Per fortuna può contare su alleati preziosi come il commissario Gordon, Lucius Fox, Catwoman e un giovane poliziotto che alla fine del film erediterà la missione di Batman.
In questo film l'azione non manca e ci sono fantastici effetti speciali con l'apparizione del Batwing (anche se io preferisco il Batpod, ovvero la moto), ma il bello è vedere cosa succede quanto saltano gli schemi e le normali strutture che sono alla base della società civile vengono a mancare.
Questa trilogia ha segnato senza dubbio la storia del cinema, ha registrato incassi record e ha rilanciato alla grande la DC, dopo i risultati buoni ma non eccezionali di Superman Returns e Lanterna Verde. Io spero sempre che girino un nuovo film su Flash, il mio eroe DC preferito...
Per finire, dico solo che se dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna, dietro a un grande Batman, c'è un grande maggiordomo: il mitico Alfred!

mercoledì 12 settembre 2012

ACME

I cartoni animati del giorno d'oggi sono creati al computer, super digitali, proiettati verso il futuro attraverso un sapiente utilizzo dell'alta definizione, del 3D e di altre tecnologie che non conosco. Non sono brutti, però, se li confronto con quelli che guardavo da piccolo, escono sconfitti. Ovviamente i tempi sono cambiati, ma per fortuna a volte mi capita di rivedere Tom & Jerry, i corti della Walt Disney (con puntate incentrate su un personaggio preciso), Cip & Ciop, ma soprattutto Wile E. Coyote & Road Runner (ovvero Willy Coyote e Beep Beep).
Perchè questa premessa? Dovete sapere che non molto tempo fa è uscito Il catalogo della ACME. Tutte le volte che Willy progettava un nuovo piano si faceva spedire il materiale dalla ACME, infatti gli arrivavano sempre dei megascatoloni con dentro gli aggeggi più strani mai visti. Il catalogo è un compendio dei principali accessori utili, non solo alla caccia degli struzzi, ma anche ad altre attività ed è provvisto delle informazioni necessarie per fare un ordine: prezzo, descrizione del prodotto e suo funzionamento, indirizzo (anche se non metterei la mano sul fuoco sull'effettiva consegna della merce) e altre curiosità. Ecco alcuni degli articoli disponibili: piattaforma balistica di lancio, mini razzo, roccia artificiale, buchi fasulli (quelli neri in cui cadeva sempre Willy), magnete gigante, arco lancia-candelotti, cannone a colla e tanti altri. Questo volumetto è troppo divertente! Date un'occhiata alle immagini sotto...




martedì 11 settembre 2012

Storia breve

Quando frequentavo l'università, mi capitava di avere delle ore buche fra una lezione a l'altra. Trascorrevo quel tempo in libreria, solitamente alla Feltrinelli. Mi è sempre piaciuto girare fra gli scaffali cercando un titolo che attirasse la mia attenzione. Durante uno di questi tour mi sono imbattuto in 101 Storie Zen. Non è un libro di filosofia orientale, ma una piccola raccolta di storielle, ognuna delle quali racchiude insegnamenti molto semplici. Qui scrivo uno dei racconti che preferisco senza commentarlo, lasciando a ciascuno di voi la possibilità di dare la propria interpretazione a quanto avete appena letto. Se sarete in molti a leggere questo post, potrei scrivere altri racconti sempre tratti da questo manuale. Oppure se volete leggerli senza aspettare, provate a cercarlo in libreria. La mia è la trentaduesima ristampa.

La strada fangosa
Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto. Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada. "Vieni, ragazza" disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere. Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. "Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tanzan "e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perchè l'hai fatto?". "Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù" disse Tanzan. "Tu la stai ancora portando con te?".

lunedì 10 settembre 2012

Nuova stagione

L'arrivo di settembre coincide con la fine delle vacanze. Le scuole riaprono e si torna al lavoro. Ma il lato positivo c'è: riparte anche la programmazione televisiva! Alcuni pezzi forti sono già ricominciati, come C'è posta per te su Mediaset e Ti lascio una canzone su Rai1. Un paio di settimane fa è cominciata anche la decima e (purtroppo) ultima stagione di CSI Miami, mentre questo giovedì sarà la volta della quarta stagione di The Mentalist. Personalmente, sto aspettando che inizino i nuovi episodi de I Cesaroni. Non so cosa aspettarmi, perchè alcuni attori (Alessandra Mastronardi e Ludovico Fremont) hanno lasciato la serie, però c'è anche l'atteso ritorno di Elena Sofia Ricci, quindi di sicuro ci sarà qualche colpo di scena. Anche Una grande famiglia mi è piaciuta molto e so che la seconda stagione è in fase di lavorazione. In onda su Rai1, la serie racconta le vicende della famiglia Rengoni, composta dai genitori e da cinque figli, fondatrice di un'azienda importante nei dintorni di Milano. La vita scorre tranquilla fino a quando il primogenito, ormai a capo dell'azienda, non rimane vittima di un incidente aereo. A questa disgrazia si aggiunge la scomparsa di venti milioni di euro, trafugati proprio dal figlio scomparso. Tutte le certezze dei membri della famiglia vengono messe in discussione, alcuni fantasmi del passato riemergono, mentre personaggi misteriosi tramano nell'ombra. Il finale della prima stagione è apertissimo, per questo motivo è stata realizzata la seconda. Il cast è di tutto rispetto: Alessandro Gassman (il primogenito), Stefania Sandrelli (la madre), Primo Reggiani (quinto figlio), Sarah Felberbaum (quarta figlia), Piera Degli Esposti (segretaria fedele e storica, ma a conoscenza di segreti scomodi) e tanti altri. La storia è coinvolgente. Mi piace molto la casa in cui si ritrova tutta la famiglia per pranzare o cenare insieme (nonostante quasi tutti i figli vivano in case proprie), perchè rappresenta l'unità e la continuità con le generazioni precedenti.

domenica 9 settembre 2012

Maestri di vita

Oggi si concludono le Paralimpiadi. Anche in quest'occasione l'Italia si è dimostrata all'altezza delle aspettative, portando a casa finora nove ori, otto argenti e undici bronzi, per un totale di ventotto medaglie. Annalisa Minetti e Alessandro "Alex" Zanardi sono gli atleti che mi hanno colpito di più, anche se per ragioni diverse.
La prima sembra la donna bionica. Ha partecipato a Miss Italia, ha vinto Sanremo, è diventata insegnante diplomata di spinning e step, poi ha deciso di allenarsi per gareggiare alle Paralimpiadi  nei 1500 metri (categoria T11-T12). Risultato? Medaglia di bronzo e record mondiale della categoria T11 (4'48"88). Lei  è non vedente. Trovatemi una persona normodotata che ha realizzato le stesse cose, io non ne conosco. Fantastica!
Alex Zanardi. La forza di volontà di quest'uomo va oltre la mia comprensione. Deve avere qualcosa di speciale dentro, una scintilla inesauribile... A guardarlo, sembra la persona più felice di questo mondo. Forse perchè si sente davvero così. Quando lo vedo in televisione è sempre sorridente, sereno, scherza sulla sua menomazione. Zanardi è stato pilota di F1 e Cart per diversi anni, senza alcuna disabilità. Nel settembre 2001, è stato vittima di un tremendo incidente durante una gara: la sua vettura è stata centrata ad altissima velocità da quella di un altro pilota. L'impatto ha provocato l'amputazione immediata di entrambe le gambe di Zanardi. Le sue condizioni erano disperate. Era quasi morto. Soccorso immediatamente, è rimasto in coma per diversi giorni. Non si sa come è riuscito a riprendersi. E cosa ha fatto? Si è rimesso a correre! Alcuni anni fa ha lasciato le corse automobilistiche e si è dedicato all'handbike. In queste Paralimpiadi ha conquistato due medaglie d'oro proprio in questa disciplina, nella gara a cronometro e in quella su strada. Poi ha vinto l'argento nella prova a squadre. La mia ammirazione per Zanardi è assoluta. Conduce anche un programma su Rai3, che ha successo grazie alla sua personalità e simpatia. Una persona incredibile. Ti rende orgoglioso di essere italiano.

sabato 8 settembre 2012

Jazz: Blues (Seconda metà del 1800)


Dopo aver presentato il Ragtime, è arrivato il momento di parlare della seconda componente fondamentale che ha contribuito alla nascita del Jazz: il Blues. La struttura musicale del blues si basa sulla ripetizione di dodici battute e sull'utilizzo, all'interno della melodia, delle blue notes. Questo genere musicale nasce negli Stati Uniti come canto popolare degli afroamericani, così come il Gospel e lo Spiritual. Tuttavia, mentre questi ultimi due hanno natura religiosa, il blues trae origine dai canti (work songs) e dalle urla di richiamo (shouts) degli schiavi neri durante le ore di lavoro nei campi di cotone. Sembra che lo utilizzassero anche per scambiarsi messaggi in codice, senza farsi scoprire dai padroni. Con la fine della schiavitù, il blues cominciò a diffondersi soprattutto negli stati meridionali, in particolare nel Mississippi e ovviamente a New Orleans.
Per la sua natura malinconica, il blues è una musica adatta ad esprimere i sentimenti personali. Inizialmente, si pensava che chi suonasse musica blues fosse in qualche modo posseduto (dall'espressione to have the blues devils). Il bluesman era solitario, senza un soldo, quasi sempre in viaggio, amato dalle donne e tuttavia senza legami sociali o familiari. Attraverso il blues, i neri hanno tentato di riaffermare la propria identità all'interno della società, rivendicando con forza diritti fino a quel momento negati. All'epoca, gli strumenti più usati per fare blues erano la cigar box (una specie di chitarra) e l'armonica, perchè erano economici e facilmente reperibili.
Il video che vi propongo è Sweet Home Chicago, interpretato da Robert Johnson. Grande chitarrista, morto in circostanze misteriose, Johnson è stato una fonte di ispirazione per musicisti del calibro di Bob Dylan, Eric Clapton, Jimi Hendrix e di gruppi come i Led Zeppelin e i Rolling Stones. Johnson è anche membro del Club 27, il gruppo di artisti famosi morti all'eta di 27 anni (fra cui troviamo anche Jim Morrison, Janis Joplin e Kurt Cobain). Se non fosse morto così presto, forse sarebbe diventato famoso come un certo B. B. King (apparso anche in una puntata dei Robinson)...



venerdì 7 settembre 2012

L'età avanza...

Questo post è il risultato di quello che è appena successo. Ho confuso le rubriche e ho pubblicato oggi un post della rubrica Le sette note, prevista per domani. Quindi ho cancellato il post dal mio blog, per evitare confusione nella successione cronologica delle rubriche e lo ripubblicherò domani. Cinque di voi (superfan) avevano già letto il post prima che lo eliminassi, quindi oggi avranno doppia di dose. Mi sembra di sentire le vostre grida di gioia... Come quando un telefilm si interrompe prima di un momento cruciale e si deve aspettare la stagione successiva... Voi cinque avrete subito la nuova puntata. Lucky guys!!! 
Per continuare sull'onda delle cavolate, posto tre video fantastici... Prima una premessa. Dovete sapere che sono un fan della Gialappa's e che ho seguito Mai dire Gol dalla metà degli anni '90 in poi, anche quando è mutato in Mai dire martedì  e in altri nomi, mantenendo sempre il format classico e proponendo spin off come Mai dire Grande Fratello (in cui venivano proposti i momenti più demenziali dei reality...) e Mai dire Maik. Molti comici famosi si sono alternati all'interno del programma proponendo i loro sketch: Aldo, Giovanni e Giacomo, Fabio De Luigi, Paola Cortellesi, Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Maurizio Crozza, Luca e Paolo...
Nelle ultime stagioni venivano presentati anche alcuni Trailer di ipotetici film al limite del surreale, con attori e registi dai nomi strambi. Per maggiori informazioni provate a cercare Maccio Capatonda su Google. Quelli che posto sotto sono i miei preferiti...





giovedì 6 settembre 2012

La luce della luna

Come avevo preannunciato la settimana scorsa, ieri sera sono andato a vedere Ribelle - The brave e mi è piaciuto molto. Inizialmente, pensavo che il personaggio di Merida fosse simile a quello di Robin Hood, ma mi sbagliavo. In sintesi, il film racconta la storia della principessa Merida, figlia del re di quattro clan alleati e destinata, come prevede la tradizione, a sposare uno dei tre principi pretendenti. Per aggirare la tradizione, Merida vince la competizione (una gara di tiro con l'arco) che avrebbe dovuto individuare il più meritevole fra i tre candidati, sfidando così il volere della regina.
Il re non conta molto nella storia, diciamo che i personaggi maschili in questa favola sono secondari, ad eccezione dei tre fratelli minori di Merida, tre gemelli identici che combinano solo casini...
Dopo un litigio con la madre, Merida scappa nella foresta e incontra una strega, a cui chiede di fare un incantesimo per cambiare il proprio destino. Come risultato, la regina si trasforma in un orso, mantendendo, anche se a tratti, le sue facoltà mentali. Da quel momento in poi comincia la crescita personale di Merida e il suo rapporto con la madre diventa più profondo di quanto non fosse mai stato. Tutto questo sarà necessario per permettere a Merida di cancellare l'effetto dell'incantesimo prima che diventi permamente, sfidando anche l'orso leggendario che privò il re della sua gamba sinistra... 
A parte il film, sono rimasto colpito da quello che hanno trasmesso prima del film. Non c'era, fortunatamente, la solita pubblicità, ma un cortometraggio. Una storiella con tre personaggi, nonno, figlio e nipote, che stanno navigando sul mare a bordo di una barchetta. A un certo punto vedono la luna piena e appoggiando una scala sulla barca, il bambino riesce a raggiungere la luna "gettando l'ancora" come si fa con il fondale marino. Anche il padre e il nonno salgono e si rendono conto che la luce lunare è prodotta da migliaia di piccole stelle presenti sulla superficie della luna. Insieme cominciano a spazzare via le stelline, come si fa con le foglie in autunno, poi tornano sulla barchetta. Dopo il loro lavoro, la luna non è più piena, ma in fase calante, con il classico spicchio. Il tutto sarà durato dieci minuti, ma guardando i titoli di coda ho notato i nomi di almeno cento persone che hanno lavorato al corto. Sono rimasto veramente impressionato dalla semplicità e al tempo stesso dalla forza espressiva di questo piccolo capolavoro.

mercoledì 5 settembre 2012

Stan "The Man" Lee

Semplicemente, il creatore dell'universo Marvel. Prendiamoci dieci secondi per riflettere su questa cosa: dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno, zero. Molto bene. 
Il suo impatto nel mondo dei fumetti è stato così fondamentale da permettere alla Timely Comics (piccola casa editrice) di trasformarsi nella celebre Casa delle Idee, ovvero la Marvel Comics. Insieme a Jack Kirby e Steve Ditko (per citare solo alcuni dei suoi co-autori), Stan ha creato supereroi come Spiderman, I Fantastici Quattro, Hulk, Thor, Iron Man, gli X-Men e tanti altri!!! Praticamente, quasi tutto quello che viene pubblicato dalla Marvel è stato ideato da Stan & Co. 
La vera rivoluzione del Sorridente (The Smiler, un altro soprannome di Stan) è stata rendere più umani i supereroi. Meno invincibili e più vicini alle personi comuni, così che tutti i lettori potessero sovrapporre la propria immagine a quella dei Marvel Heroes. Peter Parker (Spiderman), per esempio, è un ragazzo come tanti altri che deve affrontare i classici problemi che si presentano alla sua età, anzi di più, perchè viene considerato un nerd-secchione e ignorato dalle ragazze. 
Personalmente, trovo molto divertenti le espressioni usate da Stan: come True Believers (veri credenti, per indicare i lettori storici), 'Nuff said (contrazione di Enough said, ovvero non serve dire altro), o ancora il sempre verde Excelsior (motto dello Stato di New York, città natale di Stan, che significa Più in alto). Non dimentichiamo la sua tendenza a partecipare con vari cameo ai film della Marvel e non solo. Per non farsi mancare niente, negli ultimi Stan ha collaborato anche con la DC, rilanciando alcuni dei personaggi principali della Distinta Concorrenza, fra cui Superman, Batman e Flash. Inoltre, ha realizzato il manga Ultimo insieme al disegnatore Hiroyuki Takei. 
E allora, come dice Stan Lee, Face Front! 

martedì 4 settembre 2012

La X sulla mappa

I romanzi di avventura sono i miei preferiti. Mi piace un sacco la descrizione delle battaglie e dei luoghi esotici, la presenza di stratagemmi incredibili e di segreti inconfessabili... Per non parlare dei nemici doppiogiochisti e dei personaggi pronti a rischiare la vita per conoscere la verità o per salvare qualcuno... 
Emilio Salgari è stato senza dubbio un grandissimo autore di romanzi d'avventura, famoso soprattutto per aver creato il personaggio di Sandokan e per aver scritto il Ciclo dei pirati della Malesia (undici libri) e il Ciclo dei corsari delle Antille (cinque libri). 
Ma c'è un altro scrittore, contemporaneo a Salgari, che ammiro molto: Robert Louis Stevenson. Autore di molti capolavori, fra cui  L'isola del tesoro, uno dei più famosi romanzi per ragazzi di sempre.
Il libro narra la straordinaria avventura di Jim Hawkins, un giovane ragazzo figlio di locandieri, che trova la mappa di un tesoro nella valigia di un capitano ospite della locanda e, dopo la sua morte improvvisa, decide di recuperarlo. Ovviamente l'impresa non sarà facile. Il tesoro in questione è quello del grande capitano Flint e sono in molti a desiderarlo, in particolare Long John Silver, uno dei vecchi soci di Flint. Aiutato dal Dottor Livesey e dall'armatore Trelawney, Jim si mette alla ricerca del tesoro. Quello che non si aspetta, è che fra i marinai scelti per accompagnarlo ci siano proprio alcuni ex-compari di Flint, compreso Silver, che si propone come cuoco di bordo. L'avventura vera e propria comincia una volta arrivati sull'isola del tesoro, dove si susseguono ammutinamenti, battaglie (l'assalto al fortino) e incontri inaspettati.
Il personaggio che preferisco è proprio Silver, perchè rispecchia esattamente lo stereotipo del pirata: gamba di legno, ottimo marinaio, coraggioso e in possesso di un pappagallo chiamato Capitano Flint. 
La storia è molto divertente, scorrevole e poi c'è la famosissima canzone dei pirati:

"Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum! Il vino e il diavolo hanno fatto il resto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum!"

lunedì 3 settembre 2012

Non arrendersi mai

Alla domenica guardo raramente la televisione, a meno che non ci sia qualche partita (di basket o tennis) che non posso proprio perdere. Ieri stavo facendo zapping qua e là quando mi sono imbattutto nel film La mia fedele compagna. La prima scena che ho visto è stata un uomo in macchina che abbaiava e piangeva, guardando la sua immagine nello specchietto retrovisore. Mi sono incuriosito. Dopo alcuni minuti ho appreso dai dialoghi che il protagonista era affetto dalla sindrome di Tourette, ovvero:

un disordine neurologico ad esordio nell'infanzia, caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci, altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidanti. (fonte: wikipedia)

Mi è venuto in mente che avevo già visto questa patologia nel telefilm Ally McBeal, perchè uno dei personaggi secondari ne era affetto. Nel film di ieri la sindrome di Tourette era la protagonista. Brad Cohen scopre da bambino e solo grazie all'attenzione della madre di essere malato. Questa condizione lo porta ad avere problemi ovunque, compresa la scuola (dove viene considerato indisciplinato) e a casa, soprattutto con il padre. Crescendo la situazione non migliora, fino a quando Brad non incontra un preside di una scuola che accenderà in lui l'amore per l'insegnamento. In quel momento Brad decide di non arrendersi e di diventare l'insegnante che non ha mai avuto. Dopo essere stato rifiutato da ventiquattro scuole, viene assunto con un contratto di un anno dalla scuola elementare di Mountain View Cobb County, in Georgia. Ben presto le sue doti emergono e gli permettono di vincere il premio, per lo stato della Georgia, di Maestro dell'Anno per la prima elementare. Durante il discorso preparato in occasione della premiazione, Brad esprime la sua gratitudine nei confronti della Tourette, perchè lo ha spinto a migliorare, a superare i suoi limiti e a non lasciarsi abbattere. Riuscendo anche a trovare una fidanzata.  
Questo film è bellissimo. La disperazione di Brad è palpabile, così come la sua determinazione e caparbietà. Magari alcuni penseranno che sia la solita commediola sdolcinata, dove alla fine tutto si aggiusta, in nome del sacro lieto fine. Ma non è così. Questo film è tratto da una storia vera. Esiste davvero un Brad Cohen, che nonostate la sindrome di Tourette è riuscito a coronare il sogno di diventare insegnante. E continua ancora oggi. Circondato da tantissime persone, in particolare da sua moglie e dal figlio che hanno avuto insieme.

domenica 2 settembre 2012

Una vittoria tira l'altra

Mercoledì sono iniziate le Paralimpiadi. Anche se questa manifestazione riceve meno attenzione rispetto a quella principale, gli atleti in gara riescono a dare il meglio, perchè gareggiano al 100% in nome dello sport. In alcuni casi realizzano delle vere e proprie imprese, stabilendo record del mondo e riuscendo a vincere medaglie in discipline in cui gli atleti delle Olimpiadi per normodotati non hanno vinto niente. 
La protagonista di questi giorni è Cecilia Camellini, originaria di Modena e vincitrice di due medaglie d'oro, nei 100 e nei 50 metri stile libero (categoria S11). In entrambi i casi ha stabilito il nuovo record del mondo: 1'07"29 e 30"94. 
Federico Morlacchi aveva aperto le danze il primo giorno vincendo la medaglia di bronzo nei 100 metri farfalla (categoria S9), poi la vittoria dell'argento da parte di Oxana Corso nei 200 metri (categoria T35) e poche ore fa un altro argento nel tennis da tavolo vinto da Pamela Pezzutto. Quindi, già cinque medaglie e siamo solo all'inizio... Oggi ci sono altre gare in cui l'Italia può fare molto bene. Forza azzurri!
A pechino l'Italia aveva vinto diciotto medaglie: quattro ori, sette argenti e sette bronzi...

P.s. Secondo voi, è giusto tenere separate Olimpiadi e Paralimpiadi o si potrebbe studiare un modo per disputarle nello stesso periodo?

sabato 1 settembre 2012

Intermezzo

Ho pochissimo tempo. Oggi ho lavorato tutto il giorno e tra poco devo uscire. Volevo scrivere un post sul blues, ma non mi è possibile. Per rimanere in tema jazz posto un video tratto da un famosissimo film (che riconoscerete subito). Il titolo della canzone è Minnie the Moocher, interpretata da Cab Calloway. Questo pezzo è famoso per la capacità di improvvisazione in stile scat di Calloway. Lo scat è un modo di cantare che prevede l'imitazione di strumenti musicali con la voce. Non ci sono parole, ma solo suoni senza senso molto divertenti, usati in chiave ritmica e melodica. Per questo motivo, lo scat è presente soprattutto in brani veloci e allegri. La leggenda (poi smentita) vuole che sia Louis Armstrong l'inventore dello scat e che l'idea gli sia venuta mentre registrava un pezzo. Non ricordandosi le parole del testo (o forse perchè gli era caduto), Armstrong cominciò a cantare "a caso". Anche Ella Fitzgerald è stata una grande interprete di questo genere jazz.

Cab Calloway - Minnie the Moocher