Non esiste una cantante più intensa e commovente di Billie Holiday. Le sue straordinarie doti interpretative nascono, probabilmente, da un'infanzia molto difficile e dolorosa. Costretta a prostituirsi fin da bambina, Billie viene arrestata all'età di quindici anni mentre lavora in un bordello. Scontata la pena, Lady Day decide di dedicarsi al canto, avendo sempre ascoltato e amato i dischi di Louis Armstrong e Bessie Smith. Mentre si esibisce in un locale di Harlem, agli inizi degli anni trenta, viene notata dal produttore discografico John Hammond che le organizza alcune registrazioni con Benny Goodman. È l'inizio della sua ascesa. In pochi anni la sua fama cresce, grazie anche alle collaborazioni con musicisti straordinari come Teddy Wilson, Count Basie, Artie Shaw e Lester Young. Purtroppo, come è successo a molti jazzisti, diventa dipendente da alcool e droga. Il suo declino fisico è inesorabile, fino alla morte avvenuta a soli 44 anni. Lady Day è stata un'immensa cantante blues e jazz. Una delle sue più grandi canzoni è Strange Fruit, una sorta di inno straziante contro il razzismo, infatti lo strano frutto di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero ucciso dai bianchi e lasciato penzolare attaccato a un albero. Lady Day cantò questo brano per la prima volta nel 1939, sfidando apertamente i comportamenti discriminatori dell'epoca e le sue possibili conseguenze.
Strange Fruit - Billie Holiday
Strange Fruit - Billie Holiday
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