martedì 28 agosto 2012

Itaca

Nel corso degli anni mi sono reso conto di una cosa: tutte le persone che incontriamo, con cui parliamo anche solo per pochi minuti, sono in grado di insegnarci qualcosa. Non importa quale sia la loro età o la professione. Se ascoltiamo veramente, potremo sempre imparare e avere la possibilità di riflettere su aspetti della vita che non avevamo considerato. 
L'ultima volta che mi è successo è stata ieri. In questi giorni sto lavorando per un'azienda locale, che ha deciso di realizzare una campagna informativa relativi ai suoi servizi, a seguito del terremoto. Così la mia collega e io giriamo i mercati della zona, con gazebo e volantini al seguito. Mentre parlavo con una cliente, si è avvicinato un signore che era già venuto in passato. Ha aspettato il suo turno e poi mi ha rivolto alcune domande. Una parola tira l'altra e abbiamo cominciato a parlare di musica e non solo, dal momento che io suono il clarinetto e lui, quando era più giovane, suonava in un gruppo. In un primo momento ho pensato volesse fare solo quattro chiacchiere, come la maggior parte delle persone anziane. Invece, confrontarmi con lui è stato molto divertente e interessante. Mi ha anche messo nel sacco in un paio di occasioni mentre parlavamo.
Ad avermi colpito è stato soprattutto il riferimento alla poesia che posto di seguito. L'autore è Costantino Kavafis e il suo componimento mette in luce non tanto l'importanza di raggiungere una meta, ma tutto quello che impari attraverso la tappe per raggiungerla. 

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


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